Alle volte sono accurate. Alle volte sono strane. Alle volte sono MOLTO strane. Nei decenni sono state molte le trasposizioni di elementi ed epoche storiche, a livello artistico o culturale, nelle opere nipponiche come anime o manga. Dai nazisti nella parte tre di “Jojo’s Bizzare Adventures”, agli antichi Cina e Giappone in “Inazuma Eleven Go: Chrono Stones” fino a sempre più in fondo nella linea nel tempo, come dimostrano anche i seguenti esempi di anime e manga, tutti con uno sfondo storico-culturale, grande o piccolo che sia.

PREISTORIA: Ryu, il ragazzo delle caverne

Il primo esempio dei tanti è quello di “Ryu, il ragazzo delle caverne”. L’anime e il manga del maestro Shotaro Ishimoti parlano di un ragazzo delle caverne, appunto Ryu, che viene cacciato dalla sua tribù per il diverso colore della pelle, per poi venire adottato da una scimmia, a sua volta uccisa dal Dinosauro Tiranno, che in concomitanza cercherà poi uccidere il villaggio di origine del protagonista e la sua vera madre, lasciando a Ryu l’ardua impresa di abbattere il monocolo rettile gigante.

Oltre a trattare temi come la discriminazione razziale, questo anime raffigura e rappresenta per quanto possibile e quanto conosciuto dalla società odierna il modo in cui le civiltà tribali erano organizzate, e il loro livello tecnologico, con un paio di fantasiose aggiunte come i dinosauri.

EGITTO: Yu-Gi-Oh!

Leggendaria serie di anime e manga conosciuta da chiunque abbia visto almeno una volta nella vita K2, la prima edizione della serie di Tazuki Takahasi ruota attorno a Yugi Muto e al folle gioco di carte “Duel Monsters”, richiamando più volte e in modo al quanto intelligente al mondo egizio.

Molte arene per i combattimenti infatti erano ambienti dell’antico Egitto ora decaduti, come rovine di tempi o interni delle piramidi. Inoltre lo stesso Yugi, grazie ad una reliquia dal chiaro aspetto egizio, è in grado di cedere il proprio corpo ad un Alter Ego durante le partire. Alter Ego che altro non è che lo spirito di un faraone.

GRECIA: Olympia Kyklyos

Infinitamente meno famoso di altri campioni del settore presenti nell’articolo come “Yu-Gi-Oh!”, questo manga del maestro Mari Yamazaki rappresenta artisticamente e culturalmente il mondo greco in modo interessante. La storia gira attorno a Demetrio, pittore di vasi che viene costretto a partecipare come corridore ad una disputa territoriale come rappresentante del suo villaggio, salvo poi viaggiare nel tempo fino al Giappone odierno e allenarsi lì in vista della sua sfida insieme ad un ex-allenatore proprio della terra del Sol Levante.

Seppur fantasiosa, l’opera fin dai primi momenti rappresenta lo stile della cultura greca ma soprattutto della sua arte, con rappresentazioni a mano di vasi e repenti e perfino copertine disegnate con lo stesso stile dei vasi ellenici.

MESOPOTAMIA, BABILONIA E ASSIRIA: Fate/Grand Order

Con infinite varianti (o route) e sfaccettature della sua storia, la serie di “Fate” riesce ad aprire al pubblico una grandissima quantità di culture antiche. Seppur infatti le vicende che ruotano attorno al liceale mago Shirou Emiya e la sua Servant (un eroe dell’antichità evocato come famiglio) Saber abbiano uno stile principalmente ricorrente all’epica cavalleresca, con elementi come il Sacro Graal o Saber stessa che è la rivisitazione di Re Artù, non mancano mai riferimenti ad altre culture. L’esempio eclatante in questo caso è l’arco narrativo dedicato a Gilgamesh, eroe epico della cultura Mesopotamica, ambientato di fatto durante i periodi di maggior splendore di Mesopotamia e Babilonia, e la guerra Assira.

È dunque ben intuibile come per i Giapponesi nulla sia impossibile, nemmeno rappresentare in modi più o meno fantasiosi anche culture dell’antico occidente con rispetto, classe ma soprattutto, chi più chi meno, una buona cura dei dettagli davvero fondamentali delle suddette culture.

Di Giorgio

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